11) Come viene effettuata l’associazione tra indirizzo fisico della scheda e logico IP (risoluzione)?
Nelle piccole reti viene effettuato il mappaggio diretto, cioè si chiama direttamente l’indirizzo hardware (non serve nulla di più sofisticato)
Per le grandi reti occorre un protocollo dinamico: l’ARP
Il mittente invia un pacchetto broadcast (e quindi bisogna prevedere di non ricevere risposta o di riceverla con ritardo) in cui chiede l’indirizzo fisico del destinatario a cui corrisponde un certo indirizzo IP.
L’host che riconosce il proprio indirizzo IP risponde con il proprio indirizzo fisico.
Una memoria cache permette di memorizzare le associazioni indirizzo fisico-IP già utilizzate.
Il messaggio ARP viene incapsulato in un frame fisico.
Ottimizzazioni:
L’associazione relativa alla macchina richiedente viene memorizzata anche dalla macchina che risponde.
Ogni richiesta broadcast viene memorizzata da tutti.
Ogni nuova macchina al collegamento sulla rete invia un messaggio broadcast con la propria coppia.
Esiste anche il protocollo omologo: RARP
Una macchina diskless non sa il proprio indirizzo IP (poiché non lo può memorizzare su memoria secondaria).
Lo richiede ad un server, che ha una tabella con gli indirizzi, mediante un messaggio broadcast (infatti non può sapere neppure l’indirizzo del server). Se non c’è risposta, ritrasmissione.
Si prevedono più server per rispondere in ogni caso ai clienti:
- Modello a server attivi: tutti i server sono in ascolto, ma rispondendo tutti sovraccaricano la rete.
- Modello a server attivi/passivi: gerarchia di server:
- Modello dinamico con server in ascolto: prevede un server primario che risponde; gli altri rispondono solo se arriva una seconda richiesta RARP (cioè il primo server non ha risposto)
- Modello dinamico con server differenziati: i server in ascolto rispondono con un ritardo random; la probabilità di risposta contemporanea è bassa.