La crescente diffusione di connettività sia fissa che mobile e di dispositivi mobili (telefoni cellulari, PDA) ha determinato un nuovo scenario di computazione in cui gli utenti possono accedere a risorse o servizi ed interagire gli uni con gli altri in ogni momento e luogo, utilizzando qualunque dispositivo. In tale scenario si aprono nuove direzioni di ricerca orientate allo sviluppo di applicazioni espressamente concepite per ambienti pervasivi ed ubiqui, che siano in grado di fornire un risultato in dipendenza da informazioni di contesto, quali ad esempio la posizione dell’utente, le sue preferenze, la capacità del dispositivo e le risorse disponibili (applicazioni context-aware).
Figura 1. Molteplici attività dell’utente e dispostivi eterogenei caratterizzano gli scenari pervasivi
Requisito di fondamentale importanza per la progettazione, sviluppo e messa in opera di servizi context-aware è la capacità di modellare e comprendere l’informazione di contesto. La nostra attività di ricerca si focalizza sullo studio delle tecnologie del Semantic Web come soluzione al problema di rappresentare e gestire dati di contesto. Le tecniche semantiche consentono infatti di attribuire alle risorse un significato univocamente determinato, esprimibile in una forma processabile da un calcolatore mediante l’esecuzione di un ragionamento automatico, ed eventualmente utilizzabile per dedurre nuove informazioni da quelle note. L’adozione di tali tecniche rende dunque possibile il ragionamento sull’informazione di contesto e consente la condivisione di conoscenza e l’interoperabilità tra entità reciprocamente sconosciute che accedono a servizi tramite dispositivi mobili.
Figura 2. Vista personalizzata sui servizi
Una volta trovati i servizi di interesse, ciascun utente deve interagire con i servizi e con gli utenti che li forniscono nella maniera appropriata. Ciò richiede di regolare l’interazione tra utenti sulla base di opportune scelte di comportamento (politiche) che favoriscano la collaborazione, ma nello stesso tempo garantiscano il corretto svolgimento delle attività di ciascun utente.
Uno scenario particolarmente interessante riguarda le collaborazioni spontanee tra utenti mobili, che, in condizioni di vicinanza fisica, possono decidere di creare reti ad-hoc per condividere risorse e servizi anche in assenza di una infrastruttura fissa di supporto.
In questo lavoro ci concentriamo in particolare sulla necessità di controllare l’accesso alle risorse presenti sui dispositivi di ciascun utente mobile nell’ambito delle collaborazioni spontanee. La dinamicità ed imprevedibilità di un simile scenario rendono inadeguate le soluzioni tradizionali di controllo dell’accesso.
Per rispondere a questa nuova esigenza, abbiamo dunque definito un nuovo modello di politica di sicurezza (controllo dell’accesso) context-aware, che permette l’accesso alle risorse di ciascun utente sulla base di informazioni contestuali, quali ad esempio l’orario, la posizione relativa rispetto agli utenti, l’attività corrente, o le relazioni che intercorrono tra i vari utenti. Stiamo sviluppando il framework che implementa tutto il ciclo di vita di questo nuovo modello di politica, dalla definizione alla valutazione, dalla messa in atto al monitoring.
Figura 3. I partecipanti ad un meeting spontaneo desiderano condividere le loro risorse
Nell’ambito delle attività di ricerca sopra descritte, diverse sono le aree di sviluppo per tesi triennali e specialistiche:
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Ing. Alessandra Toninelli
http://lia.deis.unibo.it/Staff/AlessandraToninelli