I componenti dell’Unità di Bologna impegnati in GL-1
intendono portare contributi principalmente nelle aree del monitoraggio
del livello di qualità offerto durante l’erogazione
di servizi su reti best-effort e dei modelli basati
su politiche per la gestione dei sistemi e delle reti.
Il controllo e la gestione della qualità nell’erogazione
di servizi Web richiedono l’estensione dell’infrastruttura Internet
tradizionale con funzionalità di monitoraggio capaci
di ottenere dinamicamente la visibilità dello stato delle
risorse di rete e di propagare tale visibilità
a livello applicativo. L’interesse è nel progettare
strumenti Java per il monitoraggio on-line di risorse Internet
eterogenee. Tali strumenti devono fornire indicatori a differenti
livelli di astrazione, da quello applicativo (ad es.
allocazione di nuovi oggetti e chiamate a metodi Java) a quello
di kernel (ad es. utilizzo di CPU e numero di pacchetti di rete
ricevuti). Per ottenere questo, saranno investigate tecnologie
Java emergenti come JVMPI e JMX, e soluzioni di integrazione
con sistemi standard di gestione (SNMP e RTCP). Gli
strumenti di monitoraggio forniscono la base necessaria per
la realizzazione di un framework portabile e aperto per il controllo
e la gestione di risorse distribuite, facendo anche uso di tecnologie
innovative ad agenti mobili per operare localmente
alle risorse e mettere in atto politiche di gestione in maniera
autonoma, con potenziali riduzioni sia dell’overhead di traffico
che del tempo di reazione.
Per quanto riguarda la gestione dei sistemi e delle reti, la
soluzione prevede l’adozione di un approccio basato su
politiche per semplificare la gestione, il controllo
e l’adattamento della infrastruttura di supporto e dei servizi
stessi, in accordo con i requisiti di qualità e sicurezza
da soddisfare. Le politiche, intese come regole per il controllo
del comportamento di un sistema, consentono infatti un alto
livello di astrazione nella specifica del comportamento del
sistema e dei suoi componenti, in maniera del tutto indipendente
dalla loro effettiva implementazione e integrazione. Si considera
quindi vantaggioso separare il livello di specifica delle politiche
dal livello di espressione dei meccanismi, per poter adattare
dinamicamente il comportamento dei componenti senza alcun impatto
su di essi in termini di riprogettazione.
Collaborazione prevista con il Prof. Morris Sloman e il Dr.
Emil Lupu del gruppo di Software
Engineering dell’Imperial college di Londra.
L’integrazione della rete Internet con reti wireless
richiede l’investigazione di modelli e di architetture
software innovative in grado di fornire a livello applicativo
dati relativi al contesto ed alla località
di esecuzione. In particolare, si considerano significative
soluzioni a livello di middleware che garantiscono
la rapida identificazione e condivisione di risorse allo scopo
di favorire la realizzazione di servizi collaborativi in ambienti
altamente dinamici. Si intendono anche esplorare soluzioni middleware
basate sul modello Peer-to-Peer (P2P) che cominciano
ad essere considerate solo recentemente nello sviluppo di middleware
P2P anche a supporto di servizi mobili. Un modello P2P garantisce
adattabilità e flessibilità ai sistemi mostrando
a livello applicativo i dettagli relativi alla località.
La possibilità di operare senza l’ausilio di servizi
centralizzati, inoltre, può favorire l’autonomia e robustezza
dei sistemi.
I componenti dell’Unità di Bologna impegnati in GL-3
intendono portare contributi relativamente alla progettazione
e realizzazione di un middleware che, partendo
da un modello P2P (estendendolo e adattandolo laddove
necessario) possa supportare la rapida prototipazione di servizi
collaborativi in presenza di mobilità di utenti,
terminali e risorse.
I componenti dell’Unità di Bologna impegnati in GL-4
intendono portare contributi principalmente nelle aree della
gestione di dispositivi mobili con connettività
wireless e del supporto alla erogazione a servizi
context/location-aware verso tali dispositivi.
Nel primo anno si intendono esplorare, da una parte, tecnologie
off-theshelf per la connettività wireless (protocolli
IEEE 802.11b, Bluetooth, e UMTS, ove disponibile), macchine
virtuali Java adatte a dispositivi con ridotte capacità
computazionali (J2ME/CLDC/KVM), protocolli di interazione cliente/servitore
a livello applicativo per sistemi limitati ad alta mobilità
(Jini Surrogate, ksoap, . . . ), e soluzioni di sicurezza
emergenti specifiche per questo contesto. D’altra parte, si
intendono porre le basi a livello di architettura di supporto
per la progettazione di servizi consapevoli della locazione
e del contesto di esecuzione, interagendo anche con il lavoro
su middleware di supporto a proxy mobili e di
integrazione con la rete fissa svolto dal GL-5. In particolare,
si intendono considerare le necessità di adattamento
dinamico dell’erogazione dei servizi guidate da metadati
in grado di descrivere, in maniera aperta, le caratteristiche
dei dispositivi coinvolti e le preferenze utente (W3C CC/PP
— Composite Capabilities/ Preferences Profile). Tali metadati,
insieme allo stato corrente delle risorse distribuite e alle
strategie di gestione correntemente attive nel sistema (espresse
in termini di politiche), contribuiscono a determinare dinamicamente
il contesto della sessione di servizio. Saranno investigate
metodologie di progettazione software e soluzioni adatte alla
realizzazione di componenti di servizio context-aware in questi
ambienti di esecuzione.
I risultati attesi per il primo anno sono costituiti da rapporti tecnici e dalla
definizione di specifiche comuni per rendere possibile la integrazione con il lavoro
degli altri GL nei due anni successivi. Sarà considerata fin dall’inizio la
possibilità di presentare i risultati ottenuti attraverso prototipi e casi di studio,
affiancati dalla relativa documentazione scientifica, considerando come caso
applicativo prioritario la applicazione portale delle Ambasciate, proposta nel
WP5.
Obiettivo del gruppo di ricerca è quello, da un lato,
di estendere ai dispositivi mobili l’accessibilità ai
servizi Internet tradizionali progettati per l’infrastruttura
di rete fissa, dall’altro di sviluppare nuove classi di servizi
dipendenti dalla locazione corrente del cliente e dalle caratteristiche
dei terminali mobili. Il contributo dell’unità di ricerca
è la progettazione, l’implementazione e la sperimentazione
di middleware innovativi capaci di rispondere alle esigenze
specifiche dell’erogazione di servizi verso dispositivi portabili
(dotati anche di connettività wireless) e di integrare
tali dispositivi con la infrastruttura di rete fissa esistente.
In particolare, tale middleware sarà costituito da componenti
attivi (proxy) capaci di elaborare le richieste di servizio
provenienti da dispositivi portabili anche in presenza di disconnessioni,
di seguire i possibili spostamenti dei dispositivi durante l’erogazione
del servizio adattando il flusso di informazioni alla loro corrente
locazione e di adattare i risultati dell’elaborazione in modo
da considerare le specifiche caratteristiche dei dispositivi
portabili. Per la realizzazione di tali componenti attivi di
middleware si intende adottare la tecnologia ad agenti
mobili per le proprietà di autonomia ed asincronicità
degli agenti mobili.
Si intende, inoltre, integrare nel middleware di supporto basato
sugli agenti mobili un modello di gestione dei
servizi guidato da politiche. Il progetto intende
seguire un modello di gestione basato su politiche per migliorare
l’adattabilità dei servizi alle condizioni operative
di erogazione e alle caratteristiche dei dispositivi portabili
e per ridurre la complessità di gestione dei servizi.
Le politiche, da un lato, permettono di descrivere le operazioni
correttive che gli agenti mobili di supporto devono intraprendere
per adattare l’erogazione del servizio ai cambiamenti nel contesto
di esecuzione, e, dall’altro, per regolare e controllare l’interazione
degli utenti con le risorse al fine di evitare usi impropri
o illegittimi.